Testamento

TESTAMENTO DI FEDERICO GAROFOLI

(Trascrizione a cura di Roberto Facci)

Venezia, 1 marzo 1861 sessantuno.
Ove non potesse aver luogo la mia tumulazione nel sepolcro Garofoli a San Bernardino di Verona, desidero di essere tumulato o nel mio oratorio della Garofola presso San Giovanni Lupatoto o null’altro al Bottenigo Distretto di Dolo Provincia di Venezia e che sia fondata nel luogo della mia sepoltura una messa festiva da celebrarsi a suffragio dei defunti di mia famiglia in perpetuo.
Se ciò accadesse al Bottenigo suddetto dovrebbesi porre in communicazione coll’oratorio la torre d’ingresso della campagna sovrapposta alla Brentella attraversandola con un ponte.
Lascio in legato al mio carissimo cugino e costantissimo amico il Cavalier Giuseppe Co. Bagatta che ha sempre con tanta cordialità assistito ai miei affari di colà lʼusufrutto vitalizio dei miei immobili di Verona e della Garofola Comune di San Giovanni Lupatoto ed alla sua mancanza gli sostituisco la Contessa Sofia Avesani sua moglie e mia amatissima cugina di lei vita durante egualmente.
Al Barone Guido Avesani e decorato di molti ordini e mio amato cugino lascio a titolo di legato il gruppo in biscuit rappresentante le Grazie con piedistallo ed ara donatomi dalla buona memoria di sua sorella Lucrezia Avesani Bandini.
A titolo di prelegato ed antiparte lascio all’altro mio carissimo cugino Sig. Gio Batta Barbetta, del fu Giacomo la mia casa di abitazione in Venezia al n.. presso il traghetto di Santa Maria del Giglio con tutto il suo contenuto, eccettuato quando dispongo altrimenti col presente mio testamento, o con posteriori codicilli.
Al Conte Carlo Bagatta lascio in legato l’anello contornato di brillanti con maschera senica in pegno dell’affetto che ad esso mio Cugino professo.
All’altro mio caro cugino Dr Giovanni Marastoni lascio in legato il mio orologio da caminiera in bronzo dorato con arpa e due danzanti.
All’altro mio amatissimo cugino Barone Gio. Francesco Avesani lascio il mio cammeo legato in oro rappresentante Cicerone.
Al mio cugino pregiatissimo Co. Francesco Bagatta lascio in legato il mio anello inciso da Pikler legato in oro rappresentante un Artemisia.
AI mio carissimo e leale amico Dr Giacomo Brusoni Avvocato di Padova lascio in legato l’altro mio orologio da tavolino in bronzo dorato rappresentante una cestella di fiori portata da due amorini.
All’altro Avvocato e mio pregiatissimo amico D.r Gio. Batta Gautana lascio in legato l’altro mio orologio da tavolino in bronzo rappresentante una giumenta che allatta una cavallina.
Al mio antico amico D.r Antonio Ciotti lascio in legato l’altro mio orologio da tavolino in plaqué e con colonne spirali di cristallo.
All’altro mio antico amico D.r Domenico Lamboni lascio le mie tabacchiere nessuna eccettuata, ed i mio cammeo in anello rappresentante un Ercole.
Ai miei domestici Gio. Maria Caratti ed Antonio Bellan lascio in legato il mio vestiario per eguali porzioni; e fiorini nuovi quindici /F.ni 15/ al mese per cadauno vita loro naturale durante, da corrispondersi in detta misura a cadauno ogni mese anticipatamente.
Al mio Agente di Verona Domenico Spagnoli, ed a quello di Bottenigo Sig.r Luigi Zorzellato lascio in legato fiorini nuovi 10 /F.ni 10/ al mese vita loro naturale durante.
Al mio Procuratore di Venezia Sig.r Domenico Gambarin lascio in legato egualmente fiorini nuovi 10 /F.ni 10/ sua vita naturale durante, tutti li cinque precetti legati da corrispondersi egualmente, e nel solo caso che le persone beneficate trovinsi al mio servizio al tempo della mia mancanza.
Agli Asili di carità di Venezia per l’infanzia a lascio in legato il mio Palazzo qui situato a San Samuele in Banco Lezze, del quale un appartamento é ora occupato dagli Asili suddetti, un altro dalle Scuole urbane comunali, ed il primo o terreno, colla corte a pozzo ed ingressi d’uso esclusivo del detto palazzo é attualmente locato con accessori interni alla Ditta Meneghini e Giudica per magazzini da merci, inoltre la mia porzione del Palazzo detto Veronese qui situato presso S. Moisé confinante con l’Albergo l’Italia di proprietà Orio e parte superiore della stessa ragione Orio e da me locato ereditariamente allo stesso D.r Antonio Orio per Aus. Lire settecentonovanta e centesim1 70 /A.L. 790.70/ all’anno; e finalmente il mio luogo di Asolana Provincia di Treviso con Palazzo Oratorio e Fabbriche posti in Monfumo, Cavaso, ecc. da me locato ereditariamente al S.r D.r Gio. Francesco Scotti Avvocato di Venezia detratta la parte che avesse egli da me acquistata, se vi fosse luogo a termini dell’istrum. 29 novembre 1836 atti Comincioli not.o Veneto; e ciò dispongo in favore di tale Istituzione a condizione soltanto, che le rendite tutte di mia ragione slavo esclusivamente applicate ad estendere il beneficio della custodia e della educazione di tanti dei maschi ricoverati quanti si possa con dette rendite e fino all’età e condizione che li rendano accoglibili in altri Istituti od in officine o collocamenti di minore pericolo.
Quando il tempo e la mia vista, che si andò indebolendo me lo permisero mi occupai di qualche collezione di medaglie, e le ho collocate in otto separati medaglieri destinando cioè il 1° per quelle della Rivoluzione specialmente Francese; il II° per le greche d’Europa; il III° per le stesse d’Asia; il IV° per quelle dʼEgitto e le imperatorie d’argento; il V° per le Famigliari e Consolari pure d’argento; il VI° per le Romane dell’Alto lmpero; il VII° per le Romane del Basso Impero e l’VIII° per la miscellanea e bronzi.
Questi medaglieri col loro contenuto, e quanto il mio Esecutore Testamentario ritrovasse di appartenenza ad essi sarà da lui consegnato a titolo di legato alla Civica Rappresentanza di Venezia per aggiunta al Museo Civico detto Museo Correr, dietro accurato inventario.
Nella ricerca di distrazioni e sollievo ebbi altra volta a coltivare le belle arti, e però posso lasciare in pegno di grata ricordanza al Sig.r Antonio Buratti di Venezia marito della M.a Sofia Bandoni mia cugina, come gli lascio in legato tutte le miniature da me eseguite in avorio, ed esistenti in quattro quadri dorati nella mia stanza ad uso di galleria.
All’altro mio gentilissimo amico D.r Giacomo Polletti Avvocato di Venezia lascio i quadri ad olio in antiche cornici, che si trovano tra le due finestre della detta mia stanza, che sono fra i pochi qui trasportati da Verona, pregandolo di accettarli come tenuissima espressione del maggiore mio sentimento.
Commissario ed Esecutore Testamentario eleggo e nomino il Sig.r Gio. Battista Barbetta già nominato, od in suo difetto o rinuncia il Sig.r March.e Carlo Gio. Bandini al quale in tal caso lascio la mia casa di abitazione in Venezia a Santa Maria del Giglio in tutto e per tutto come lasciava superiormente al Sig.r Gio. Batta Barbetta a titolo di prelegato ed antiparte. A questo poi come di età superiore resteranno in custodia perpetua anche a termini di legge tutto il mio Archivio, titoli e carte.
Di ogni mia facoltà stabile e mobile, azioni e ragioni tutto compreso e niente eccettuato, alle quali andranno ad aggiungersi quanto vi tornasse per cessazione degli usufrutti dei coniugi Cav. Bagatta, o rimanesse all’eredità per mancanza o rinuncia dei legali Eredi miei universali ordino e voglio che siano in eguali porzioni i due miei amatissimi cugini Sig.r Gio Batta Barbetta del fu Capitano Sig.r Giacomo di Venezia, e Sig.r Carlo Giovanni Bandini del fu Marchese Cornelio, ora dimorante in Trevigi: ma usufruttuari soltanto con reciproca sostituzione fra loro, e colle incombenze e sostituzioni seguenti.
Vita loro naturale durante i detti miei eredi avranno cura di dette mie facoltà, e col netto prodotto di esse daranno ricovero ed assistenza, per quanto potrà essere convenevolmente sostenuto dalla loro benefica e caritatevole generosità ai communisti poveri di San Gio. Lupatoto colle rendite del Veronese ed a quelli delle Gambarare luogo del Bottenigo, colle rendite appunto di Bottenigo, Mestre e Marghera, assistendo in preferenza le famiglie più indigenti fra i communisti, lavoratori ed ammalati e senza nessuna loro dipendenza dai sostituiti o loro autorità tutoria.
Spirata la sostituzione con reciproca dei miei eredi suddetti sostituisco in tutte e mie facoltà esistenti nella Provincia di Verona i detti communisti di San Gio. Lupatoto e per quelle esistenti nella stessa Città di Verona sostituisco quella Casa di Ricovero. Per le mie facoltà poi esistenti nella Provincia di Venezia sostituisco gli stessi communisti come sopra della Comune di Gambarare affidando all’amministrazione di esse Parrocchie ed ai Parrochi pro tempore tanto la scelta tra le famiglie più indigenti, ed i lavoratori o malati più meritevoli, quanto la sopravveglianza all’andamento dell’amministrazione onde i poveri ricoverati ed assistiti conseguano il maggior frutto possibile di tali disposizioni.
Potendomi occorrere di erigere più esemplari del presente e tutti conformi, qualunque sia per essere il numero di essi dovranno aversi per uno solo ed unico testamento e servire ad una sola ed unica disposizione Testamentaria, che per l’intera ed immancabile sua osservanza, ed esecuzione, ho estesa in forma olografa, tutta scrivendola e datandola di mio pugno e carattere, di propria mia mano la sottoscrivo


Federico Garofoli del fu Vincenzo